Ho appena rivisto
su You Tube un vecchio film sul processo di Norimberga; strumentalmente o meno resuscitato
a fagiolo, ma pur sempre utile per indurre riflessioni sull’immutabilità della
natura umana e sulla ciclicità dei suoi vizi.
I vincitori
di ogni tempo, sterminatori tanto quanto i perdenti, continueranno a proporci l’esaltazione
delle loro ragioni; si trattasse di dittatori per vocazione o difensori di
privilegi su vasta scala, ispiratori quando non autori delle atrocità e
prevaricazioni passate e presenti dilaganti nel mondo, in nome di nient’altro
che della legge del più forte.
Certo che nel
film la posizione del generale russo, che ha veementemente ricordato il ruolo risolutivo
del suo paese, con i suoi milioni di morti, nella sconfitta del nazismo, ci ha
giocoforza paracadutati nell’infelice attualità con cui abbiamo dovuto confrontarci;
penso all'argomentare del nostro presidente della Repubblica mirato ad accostare Putin
a Hitler. Senza, peraltro, il minimo accenno a Gaza e dintorni; a quella esagerata
vendetta israeliana, portata alle estreme ed inumane conseguenze in danno di
inermi popolazioni; anche se per vendicare biblicamente, da veri e propri “usurpatori
dell’autorità di Dio”, la ferocia dei crimini perpetrati da Hamas in Israele. Ovviamente
per quel che ne sappiamo, abituati come siamo a credere a stragi operate dai
cattivi impenitenti, per scoprire molto più in là che qualcuno ha commissionato
e spiegato loro come fare.
Fatte le
debite considerazioni sulle esagerazioni israeliane, non possiamo esimerci dal
dire che l’uno vale l’altro, anche se uno dei due, il popolo palestinese per
intenderci, di legittime recriminazioni da fare ne ha da vendere da lunga data.
Che il nostro paese sotto questi aspetti non possa vantare un passato esaltante
nei tempi ancor recenti, lo sappiamo benissimo; ma che abbia perduto
l’occasione, pur legittimato dalla nostra Costituzione, di tenersi lontano dal
parteggiare concretamente per questo o quel contendente nello scenario di
guerre in atto e in divenire, non ce lo saremmo mai aspettato; anche se gli
affari sono affari e fabbricanti di armi lo siamo anche noi. La ragione di esserci
incamminati verso il probabile inevitabile destino di scoprirci vaso di coccio
nella stessa Europa dell’ognuno per sé, non è davvero facile da accettare e capire.
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