Una immagine panoramica davvero significativa che Chris Meier, un fotografo molto noto a Stoccarda, ha voluto omaggiarmi in occasione di un suo servizio del lontano anno 1996, eseguito vagando per le alture della nostra provincia ed oltre.
Una selezione accurata pubblicata nel volume “Sizilien” da lui stesso edito, ricco di emozionanti vedute intercalate da contenuti di viaggio relativi alle nostre realtà culinarie. Scorci di un territorio ormai sempre più vilipeso, vaghi ricordi per chi ha potuto godere della loro serenità senza tempo. Chissà se Chris Meier potrebbe riconoscere i luoghi immortalati nei suoi scatti, oggi crudelmente feriti, nascosti e sviliti all’ombra dei freddi mostri di cemento e di vetro, che sempre più offendono la sensibilità estetica di ognuno.
Un esempio scandaloso, come e più dei tanti che continuano ad invadere le regioni del Sud Italia, lo possiamo vedere a Castelvetrano, non fosse che per vituperarlo, percorrendo la strada già citata da Enzo Napoli che dalla Via SS Trinità prosegue per Mazara del Vallo.
Un itinerario dove impianti eolici a perdita d’occhio deturpano un ammirevole panorama, invaso da mostri senza soluzione di continuità che si affollano fino a Salemi, per ricongiungersi alla miriade degli impianti della prima ora contro la cui installazione si è battuto inutilmente Vittorio Sgarbi.
Come se non bastasse, apprendiamo che l’area dell’ex aeroporto militare della nostra città è già stata destinata ad “ospitare” un mega impianto per la produzione di energia solare, in aggiunta a quelli che già stanno sterilizzando considerevoli estensioni di terreni a danno della produzione agricola, ma per il sicuro rimpinguamento dei portafogli dei grossi gruppi finanziari che dalla Cina agli Stati Uniti sono molto attivi nel confondere le menti dei popoli.
In nome di una necessità energetica tutta da provare, vincolata com’è alla condizione che spiri il vento o che splenda il sole a seconda della scelta eolica o solare. Tenendosi alla larga dal pensare che nel sottosuolo terrestre di energia ne abbiamo in quantità incommensurabile, costante ed inesauribile, atta a produrre elettricità per ogni esigenza, civile ed industriale.
È della geotermia che parlo, accessibile nei punti e nelle profondità più idonee con un modesto impatto paesaggistico, ma con la possibilità di trasportare l’energia prodotta a considerevoli distanze. Una soluzione energetica sempre più adottata persino da tanti privati, attività produttive e distribuzione energetica.
Un esempio fra i tanti la centrale geotermica di Larderello in Toscana, con la sua produzione di svariati miliardi di kilowatt annui. Capofila degli itinerari turistici lungo le realtà geotermiche minori, sempre in Toscana, che si rivelano fra l’altro come imperdibile attrazione. Soluzione geotermica di cui già dieci anni orsono si è fatto un gran parlare in importanti convegni in Sicilia rimasti lettera morta, se non aver dato impulso alle più remunerative per i soliti noti pale eoliche e pannelli solari.
Energia geotermica, dunque, tutt’altro che svilimento del suolo con enormi quantità di cemento, come insulto al territorio e negazione del buon gusto. Con tanti auguri per i futuri problemi di smaltimento.
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